Come registrare colori fedeli con ogni videocamera

I colori riprodotti dopo aver registrato un video trasmettono molte informazioni agli spettatori. Il colore ci dice dove e quando è ambientata la scena, su cosa concentrarci e persino come dovremmo sentirci riguardo a un particolare personaggio o evento. Seguendo le indicazioni in questo articolo sarà più semplice registrare i migliori colori possibili in modo da produrre video in modo lineare e semplice, senza troppe complicazioni in post produzione

I sensori delle videocamere di oggi, dalle più economiche alle più sofisticate,  sono in grado di catturare una grande varietà di colori, in un’ampia gamma dinamica, spesso in formati non compressi, o con codec viddeo particolarmente performanti. Per capire cosa sono e cosa servono i codec video è utile questo approfondimento:
https://www.filmati-industriali.com/risorse-e-guide/codec-video-cosa-sono-e-a-cosa-servono/

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La giusta quantità di luce e il guadagno automatico

Di solito, questo significa “usa molta luce“, ma ci sono momenti in cui una scena ha bisogno di essere oscura e aggiungere molte luci rovinerebbe l’aspetto complessivo.

I computer sono utilissimi nel fare molte cose, ma non sono sempre i migliori nel capire come ci si aspetti  che qualcosa appaia. Per questo motivo, è spesso – ma non sempre – consigliabile utilizzare la videocamera  in modalità manuale; in questa ipotesi sarà l’operatore video a prendere le decisioni su quanto debba apparire brillante o quanto debba apparire in ombra. Il controllo automatico del guadagno, o ISO automatico, varia la sensibilità del sensore della videocamera in base a come  un algoritmo elabora le informazioni in tempo reale. Non sempre è corretto: quando la fotocamera aumenta l’ISO in luoghi bui, il rischio sono gli artefatti della compressione nelle aree di ombra

Fonti di luce diretta e riflessa

Diventa importante prestare attenzione alle fonti di luce utilizzate, in quanto influiscono sulla resa cromatica del soggetto. Ad esempio, se si filma attraverso tendaggi rossi, il soggetto apparirà con un’incarnazione rossastra, oppure se si utilizzassero luci riflettenti su pareti arancioni, il soggetto potrebbe acquisire una tonalità arancione.

Il bilanciamento del bianco

In questo contesto, è fondamentale impostare il bilanciamento del bianco, in quanto le diverse fonti di luce hanno proprietà cromatiche differenti. L’illuminazione a tungsteno tende ad avere una tonalità rossastra, le lampade fluorescenti appaiono verdi e il sole assume una tonalità bianco-azzurra, almeno come visto dalla fotocamera. Pertanto, è possibile utilizzare la fotocamera in modalità manuale e utilizzare un foglio di carta bianca come riferimento per impostare il bilanciamento del bianco. O meglio ancora il classico ed efficiente Color Checker come spiegato in questo video

Le videocamere offrono diversi profili di colore, ognuno dei quali rende i colori in modo differente, imitando ad esempio vecchie pellicole. La modalità “Velvia” delle fotocamere Fuji, ad esempio, accentua la saturazione dei colori, ma potrebbe non essere adatta per i toni della pelle umana come la modalità “ProNeg Standard“. Quando si registra  un video, è consigliabile utilizzare un profilo di colore relativamente neutro, che possa essere ulteriormente modificato in fase di post-produzione. Va comunque sottolineato che, sebbene la post-produzione consenta di apportare correzioni cromatiche, è preferibile acquisire il colore desiderato durante la fase di produzione, in modo da poter utilizzare il colore in modo efficace.

Il consiglio migliore è bilanciare correttamente il bianco alla giusta temperatura.

Resta il fatto che per creare video di alta qualità, è importante conoscere tutti i passaggi del processo di produzione video. Dalla ideazione alla post produzione, ogni fase è essenziale per ottenere un risultato professionale. Non ultimo, proprio in questo caso, la correzione del colore, o color grading. Per approfondire l’argomento, rimandiamo a  questo articolo sulla produzione video, dove sono descritte le professionalità richieste ed elencate procedure dettagliate per ogni fase del processo, dalla pianificazione all’editing, per concludere, appunto, con il color grading

Davinci resolve e il color grading

DaVinci Resolve è un software di color  grading  molto potente e versatile, utilizzato in ambito professionale. Uno dei principali vantaggi è la sua capacità di gestire file in formato log, che sono stati acquisiti utilizzando una curva di gamma piatta.

In questo tipo di acquisizione, l’immagine viene registrata utilizzando una gamma molto ampia, in modo da acquisire il maggior numero possibile di informazioni cromatiche e luminose. Questo consente di avere una maggiore flessibilità durante la post-produzione, in quanto è possibile modificare la gamma dell’immagine in modo più preciso rispetto a un’acquisizione standard.

DaVinci Resolve è in grado di gestire questo tipo di flusso, consentendo di applicare correttamente la gamma desiderata all’immagine e di mantenere la massima qualità possibile. Inoltre, il software offre strumenti evoluti per la correzione del colore, che consentono di ottenere un’immagine finale molto dettagliata e precisa.

Uno degli aspetti più utili offerti da DaVinci Resolve è la possibilità di effettuare correzione del colore con un apporccio “nodal compositing“. Questo metodo consente di lavorare su singoli nodi, ciascuno dei quali rappresenta una correzione, seriale o parallela,  e di applicare le correzioni cromatiche in modo selettivo. In questo modo, è possibile lavorare in modo molto preciso su ogni parte dell’immagine, senza influenzare le altre parti.

In sintesi, DaVinci Resolve rappresenta un’ottima scelta per la post-produzione di video acquisiti in log, grazie alla sua capacità di gestire la gamma dell’immagine in modo preciso e alla vasta gamma di strumenti di correzione del colore offerti.

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